Fazio e Amadeus come Mike, Corrado e Sandra e Raimondo negli anni 80
- Redazione

- 18 apr 2024
- Tempo di lettura: 3 min

C’è stato un tempo in cui un’icona della Rai come Mike Bongiorno lascia l’azienda di Stato per passare nell’azienda televisiva di un poco più che trentenne imprenditore milanese che da uno scantinato di Milano 2 ha messo su una tv che ha velleità nazionale e che si è messo in testa di fare concorrenza alla Rai.
Il 5 ottobre 1981, su quella emittente diventata nel frattempo Canale 5, parte il gioco mattutino Bis, in una fascia fino ad allora occupata dal monoscopio. Mike è ancora in Rai ma qualche mese dopo lascia l’azienda di Stato e approda in esclusiva alla Fininvest, in quel momento proprietaria di una sola rete nazionale. Il 23 dicembre 1982 inizia anche Superflash, versione aggiornata del quiz Rai Flash.
Canale 5 cresce a dismisura negli ascolti tant’è che Silvio Berlusconi propone un programma anche a Corrado, il quale nell’estate del 1982 inventa e realizza alcune centinaia di puntate de “Il pranzo è servito” (che andranno in onda nei mesi successivi) prima di impegnarsi con la Rai in Fantastico 3. Il quiz va in onda dopo Bis di Bongiorno e Canale 5 registra un inaspettato record di ascolti e insieme a Dallas e i Puffi rende l'emittente riconoscibile in tutto lo stivale. Anche Corrado, finita l’esperienza Rai della Lotteria Italia con Raffaella Carrà e Gigi Sabani, trasloca nella futura Mediaset.
Seguono a ruota Sandra Mondaini e Raimondo Vianello che dal 1982 diventeranno parte integrante della “grande famiglia di Canale 5”. Poi arrivarono Pippo Baudo, Raffaella Carrà ed Enrica Bonaccorti ma nel 1987 Canale 5 era già una tv matura che spesso batteva Rai 1.
Se c’è una cosa che lega la fantastica avventura della nascita di Canale 5 alla storia che il gruppo Warner Bros Discovery intende scrivere, è lo scettiscismo generale che ha accompagnato il passaggio dei mostri sacri della tv di Stato ad una rete privata.
Quando un anno fa Fabio Fazio e tutto il gruppo di Che Tempo Che Fa passò a Nove si scrisse che difficilmente avrebbe ripetuto gli ascolti di Rai 3, anzi probabilmente, superata la curiosità iniziale, avrebbe racimolato pochi spettatori. Ma così non è stato: anzi Fazio non solo ha mantenuto il suo pubblico ma ha portato nuovi telespettatori sul tasto nove del telecomando, rendendo la vita difficile alle altre reti la domenica sera.
Proprio i risultati di Fazio avranno spinto Amadeus a scegliere di lasciare la Rai nel momento più alto della sua carriera (cinque Festival di successo, un access time da record, la Lotteria Italia e tutti i principali eventi dell’ammiraglia). Amedeo Sebastiani va ad accedere l’access di Nove (ora fermo a circa il 3%) e ben due prime serate, ma soprattutto collaborerà attivamente con il senior management nello sviluppo di nuovi formati di intrattenimento per tutte le piattaforme del gruppo.
Non è escluso che quella di Amadeus, molto apprezzato dai colleghi, sia solo l’inizio di una migrazione che da Rai, Mediaset e La7 porterà altri nomi eccellenti nell’orbita di Discovery. Uno dei nomi che gira è quello di Barbara D'Urso, ormai fuori dalla televisione da quasi un anno.
L’ultima indiscrezione, rilanciata da Fiorello che di solito non sbaglia un colpo, è quella di un interessamento del gruppo al polo giornalistico de La7, leggasi Enrico Mentana. Il direttore, fondatore del Tg5 nel 1992, è prossimo ai 70 anni e alla scadenza di contratto con il gruppo Rcs. In una intervista a La Stampa del 18 aprile 2024 ha dichiarato che gli piacerebbe lavorare in una tv con Amadeus. Una autocandidatura o cosa? Di certo a Nove hanno la stessa convinzione di Berlusconi di 32 anni fa: non si può invitare qualcuno a casa e al momento della cena (leggasi telegiornale) costringerli a cambiare canale.









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