Pier Silvio Berlusconi compra “Casa Vianello”: l’attico di Sandra e Raimondo torna nella famiglia Mediaset
- Redazione

- 24 ott
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Pier Silvio Berlusconi ha acquistato la storica abitazione di Raimondo Vianello e Sandra Mondaini a Milano 2, nel quartiere di Segrate costruito dal padre Silvio Berlusconi. È lì che la coppia più amata della televisione italiana ha vissuto per oltre vent’anni, fino alla morte nel 2010, a pochi mesi di distanza l’uno dall’altra.
A vendere l’attico su due piani, di quasi 300 metri quadrati con terrazzi, balconi e box, sono stati Pedro Edgardo Magsino e Rosalie Escarez, i due ex domestici filippini ai quali Vianello e Mondaini avevano lasciato in eredità l’intero patrimonio. La coppia, che per vent’anni ha vissuto accanto agli attori diventandone di fatto parte della famiglia, aveva mantenuto la residenza nell’appartamento fino a pochi mesi fa.
L’acquisto da parte di Pier Silvio Berlusconi – come scrive il Corriere della Sera – è avvenuto senza intermediazioni e per trattativa diretta. L’amministratore delegato di Mfe-Mediaset ha versato un acconto di 100mila euro nel 2024 e saldato il prezzo, pari complessivamente a 1,45 milioni di euro, con assegni circolari. Nessun mutuo, quindi.
Le ragioni della decisione sarebbero soprattutto affettive. Raimondo e Sandra erano legati da un’amicizia di lunga data con Silvio Berlusconi, e Pier Silvio avrebbe voluto preservare un luogo simbolico della storia televisiva italiana e personale. Ma non solo: l’attico di Segrate confina con un appartamento di proprietà dello stesso Berlusconi, utilizzato dalla famiglia, e l’acquisto avrebbe anche una motivazione logistica.
Raimondo Vianello aveva comprato la casa nel 1991. Poco dopo erano arrivati i Magsino, assunti come domestici “con un bambino piccolo”, come voleva Sandra Mondaini. Col tempo, la coppia filippina era diventata parte integrante della vita dei due artisti, tanto che i loro figli erano cresciuti in quella casa e uno di loro, nato nel 1996, era stato chiamato Raimond, in onore dello “zio” Vianello.









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